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Tornano le notti fedeli

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Tornano le notti fedeli a quel passaggio nel fuoco

le mani trafitte dai chiodi. Non osa carezze il pensiero

una corsa degli anni improvvisa sul viso colora gli sbalzi d’umore

e l’ansia dei passi rotola senza più una meta.

 

Un lago ora raccoglie tutte le acque le fresche e le impure

torna un oblio che preserva da nuove ferite

la luce smorzata il silenzio riparo la brama del vuoto

che ferma il fluire del tempo il sogno agognato il mistero.

 

 Dedalus - 27/03/2021 19:47:00 [ leggi altri commenti di Dedalus » ]

E trovo marcata, nell’incipit, l’idea o meglio l’accenno a dolori che con molta probabilità erano in posizione di stallo "Tornano le notti fedeli a quel passaggio nel fuoco/le mani trafitte dai chiodi", dolori che superano le barriere della sopportazione e vanno a lambire quei laghi in cui annegano tutte le cose. La stazione di stallo ormai cede il posto alle notti che diventano lunghe ed insopportabili, e durante le quali neanche "il pensiero osa carezze". La bellezza di questi versi mi dà una misura di quanto sia stanca l’anima di lottare e nella visione panoramica si vedono copiose lacrime scivolare a fiumi nel distacco verso "l’oblio che preserva da nuove ferite". Poesia che mi fa risalire ad un’altra grande poetessa: Alda Merini, che del dolore è stata una cometa. Molto piaciuta.

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